L’UOMO MISURA DI TUTTE LE COSE - Pino Deodato

Sull’opera di Pino Deodato di Giorgio Bonomi

L’arte, quando è vera, deve suscitare riflessioni ed emozioni; deve provocare memorie culturali e ricordi di sensazioni; deve portare l’osservatore a guardare dentro di sé e a considerare tutte le alterità. Tutto ciò provocano le opere di Pino Deodato.

L’uomo è misura di tutte le cose” è un concetto espresso dal filosofo greco Protagora, nato ad Abdera nel 486 o 485 a. C., che è stato interpretato per lo più come base del relativismo che poi si svilupperà nelle filosofie successive fino ai nostri giorni. Ma la frase ha anche un’altra possibile interpretazione – tenendo anche conto che la parola greca “métron”, tradotta con “misura”, si può tradurre anche con “dominatore” o “criterio” – cioè che è l’uomo, tanto come individuo quanto come universale, che dà senso, significato,valore a tutte le cose, a tutte le esperienze.

Così la presenza, in tutte le opere di Deodato, di una figura umana significa proprio quello che indicava Protagora: per il nostro artista un mondo senza l’uomo come protagonista, come attore e come spettatore, non avrebbe senso, e quindi tanto meno l’arte.