Virginia Ryan
Topography of the Dark/Square 2
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Virginia Ryan
Nata a Camberra (Australia) nel 1956 si è laureata alla National School of the Arts a Canberra con post laurea in arte terapia all’Università di Edimburgo (1995). Ha vissuto e lavorato anche in Egitto, Brasile, Scozia ed Ex-Yugoslavia. É residente in Italia, con studio a Trevi in provincia di Perugia. É artista, scrittrice ed arte terapista. È fondatrice della Foundation Of Contemporary Art (www.fcaghana.org) e professore presso la New York University ad Accra. Fra le ultime mostre in Italia: “Le Opere e I Giorni” alla Certosa di Padula, “Viaggio in Italia” nella Sala Uno (Roma) e al Castello di Bomarzo, “Artisti Stranieri” a Corciano, “The Newsroom” all’Hotel Albornoz di Spoleto, “Wunderkammer Post-Colonial” a Wunderkammer, Spello, “Terra Dei Maestri” a Villa Fidelia e a “Intramoenia-Extra arte” al Castello di Acaya nell’ottobre 2007, curato da Giusy Caroppo e Achille Bonito Oliva, dal quale è stata intervistata per un programma monografico su sky cult, “Il Giorno della Creazione” (2006). Nello stesso anno il suo progetto “Exposures” è stato presentato e discusso al Università di Harvard, USA. Tra le personali degli ultimi anni: all’Alliance Francaise in Ghana, al Whitworth Museum a Manchester - Inghilterra, alla “School of Advanced Research” a Santa Fe e al Peck School of Art in Milwakee - USA, con la collaborazione della Ford Foundation. Nel 2010 è invitata dal filosofo e curatore Yacouba Konatè a presentare l’installazione “Surfacing” alla Biennale di Dakar in Senegal, e, alla fine dell’anno, presente anche con l’istallazione “Castaways” alla Galleria “Il Ponte Contemporanea” a Roma ed a “Exposures-A White Woman in Africa” alla Biennale di Malindi in Kenya. Nel 2011 è presente anche con la Fondazione Pino Pascali alla Biennale di Venezia. Al momento vive e lavora in Umbria e ad Abidjan dove continua la sua ricerca sulla tema dell’acqua (L’Esprit de L’Eau).
É l’unica artista visiva italiana presente continuamente nel Ghana e Costa d’Avorio nell’ultima decade, molto apprezzata anche per il suo impegno come sostenitrice di giovani artisti africani.