Vincenzo De Simone

Seguiti gli studi artistici a Napoli, nel 1964 si trasferisce a Bormio. Nel 1974 Espone con Lucio Fontana alla Galleria StudiA di Milano le sue opere di "Pitturala-pittura" nelle quali già si delinea la sua tendenza ad uscire dal quadro. Una tendenza che si esplicita con l'esperienza del "teatro contadino" avviata nello stesso anno a Roccarainola che ha coinvolto alunni e genitori della scuola media di Ciccíano, a Napoli. Comincia così la sua ricerca sul recupero dei valori originari, sociali ed antropologici della sua terra, ed insieme universali, di una civiltà contadina già allora a margine dei progresso. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1976 (padiglione Italiano e Svizzero). Strumenti contadini come i "Nodi" entrano fisicamente nel quadro tra il 1977 ed il 1979. Sono degli anni ottanta i cicli visionari di opere pittoriche o gessetti di carattere narrativa pullulanti di figure d'ispirazione greco-italica e medioevale. Nel 1988 espone ai Kunstmuseum di Berna l'installazione "Bauern, Heilige und TeufeP. Nel 1998 antologia a Marigliano dal titolo "ideologia dei sociale". Nel 2003 espone al Museo Magi900 "Le vie del bianca". Nel 2004 partecipa al Varna Festival of Visual Art. Nel 2007 espone contemporaneamente il progetto "Ritrattiluce - luce di ritratti" in quattro sedi: Museo Maggi900 - Musei civici Reggio Emilia (Galleria Parmiggiani - Officina delle Arti) e Galleria Bonioni Arte.
Nel 2010 realizza la performance «Morire d'Amore per Vivere d'amore" alla galleria Parmiggiani di Reggio Emilia. Nel 2014 esibisce le suo opere presso la galleria Area24 space a Napoli.
Nel 2015 tiene una personale al Museo Maggi900.