Giampaolo Di Cocco

Nato a Firezne nel 1947 è artista visivo, architetto e scrittore. L’esplosione e la commistione dei linguaggi che interessa tutti gli ambiti culturali dopo gli avvenimenti del 1968 lo vede impegnato in varie esperienze espressive e professionali. Fino alla metà degli anni ’70 produce numerosi filmati a passo ridotto (vedi “Cinema d’Artista in Toscana 1964-1980”, di Silvia Lucchesi, edizioni Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, 2004), nel 1975 vince il primo premio della Fondazione Pontello per la migliore tesi di laurea in Architettura, si piazza all’11° posto nel Concorso Internazionale per il Centro Direzionale di Castello. Entra a far parte del “team” dei giovanissimi urbanisti della neonata Regione Toscana ed è attivo da allora in attività progettuali e concorsi nazionali ed internazionali di Architettura ed Urbanistica. tra i quali ricordiamo: quello per il Museo d’Arte Moderna di Bolzano, 2001; il Museo delle Antichità Egizie al Cairo, 2003; la Casa degli Architetti a Firenze, 2004; la proposta per l’area Carlsberg a Copenhagen, 2007; la Piazza S. Ciro a Portici, 2008. Nel 2003 redige il Piano del Colore di Loro, ancora in uso nella cittadina dell’aretino. Nel campo delle arti visive, Di Cocco passa a sperimentare vari mezzi espressivi, dai pannelli luminosi degli anni ’70 alle tele dipinte con rilievi degli anni ’80. Poi, alla fine degli anni ’80 trova la sua vena precipua, inaugurando la serie dei “Grandi Naufragi”. Si tratta di immaginari “relitti” con i quali Di Cocco trova una prima sintesi tra le esperienze di architettura e quelle di arte visiva. Le sue opere si definiscono come adattamento alle situazioni più disparate, dalle piazze agli edifici abbandonati, alla archeologia industriale e bellica. I “relitti” contengono a loro volta i “mondi della rinascita”, modelli di microclima ideale e fantastico che motiva il vuoto oscuro interno ai “relitti”.
Di Cocco installa i suoi “Grandi Naufragi” un pò in tutto il mondo: “Grandi Naufragi VII” a Prato nell’88; “Betsy III” alla ex Breda di Pistoia nel 1989; nel 1990 “Olympia/Zeppelin III” a Berlino; il “Catalina” a Villa Romana a Firenze nel 1992; “Animalia/Grandi Naufragi XII” a Colonia, ancora nel 1992; “Car- Naval/Mirage I” all’Istituto Francese di Firenze nel 1994; “Cant I/Alma Divisa” a Skagen (DK) nel 1995; e ancora nel 1995 “Car-Naval Virginia I” alla Galleria Cargo di Marsiglia. Dal 1995 le sue installazioni si rivolgono agli spazi pubblici e divengono permanenti con Animalia/Grandi Naufragi XII a Follonica, varie fontane a Colonia e all’isola di Mallorca, una rotonda
a Barberino di Mugello (Dèi dell’Attimo, 2005), una corte a Signa nel 2008, un’altra installazione all’IIC di New York nel 2009. La sua attività incontra l’interesse della critica internazionale e di lui si occupano a più riprese Gillo Dorfles, Pierre Restany, Ursula Prinz, Bruno Corà, Giorgio Di Genova, David Galloway, Omar Calabrese e molti altri. Nel 2010 acquista un gruppo di edifici nel Brandenburgo per fondare un Centro delle Arti Contemporanee.