Emilio Farina

Nato a Vicenza, nel 1941, dopo una permanenza a Torino, da moltissimi anni vive e lavora a Roma.
La sua biografia artistica è polarizzata su due essenziali vocazioni: l’una, è estroversa e si precisa come curiosità verso il mondo esterno, come ricerca di materiali, come attraversamento di confini tematici, disciplinari e specialistici, per cui pratica con grande maestria la pittura, il disegno, la grafica, le installazioni, la scenografia teatrale, ecc. E in ognuno di questi campi, ha portato contributi riconosciuti e apprezzati, in Italia e all’estero (soprattutto in Europa e in America latina). Le sue opere sono state presentate in numerosissime mostre personali e collettive, in Italia e all’estero e descritte e valutate in numerosi cataloghi e pubblicazioni, con i contributi di molte importanti personalità della storia dell’arte e della cultura.
L’altra dimensione è introversa: è una ispirazione rivolta alla vita riflessiva e alla meditazione, con una sensibilità orientata verso i confini soggettivi e la dimensione nazionale.
Pertanto, la sua carta di identità estetico-culturale comporta una raccolta di personalità concentriche, che, partendo dall’esperienza locale, regionale e nazionale, si trasforma in profilo globale, in quanto l’artista vede il pianeta come la casa comune dell’uomo, nella sua essenziale diversità.
L’arte di Farina, in questo senso, è cosmopolita, figlia del mondo e, insieme, profondamente italiana, frutto dell’elaborazione e della ricerca di chi non ha mai perso le proprie radici (soprattutto classiche).
Negli ultimi vent’anni, in particolare, si è dedicato a costruire straordinarie installazioni (usando materiali diversi: legno, plastica, acciaio, terre colorate, ecc.) in spazi architettonici e luoghi d’arte (Panteon, Cattedrale di Siena, Museo Nazionale di Palazzo Altemps, Galleria degli Uffizi, ecc.), con le quali ha voluto instaurare un dialogo tra l’arte contemporanea e quella del passato (classica e medievale), proponendo suggestivi interventi site specific e realizzando visioni estetiche e artistiche originali, mediante la modernità del proprio linguaggio.