Andreas Zampella, nato a Salerno nel 1989, è un artista visivo. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli. La Ricerca di Zampella fin dalle sue origini è incentrata sull’osservazione e studio della condiziona umana; egli è interessato, quasi ossessionato dalle relazioni, dagli incastri e dalle contraddizioni che caratterizzano l’essere animale Umano. Espone in collettive e personali tra cui nel 2011 “Immaterial Space” dove collabora ad uno scambio tra Accademia e Consolato Americano; sempre nel 2011, risponde alla chiamata per la sezione “Clandestini” al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia; espone con una doppia personale intitolata “Andreas Zampella” alla galleria Cobbler e alla Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni, quest’ultima curata da Pietro Lista. Nel 2012 partecipa alla collettiva “Indignatos” alla galleria 1Opera, e l’anno successivo con la personale “Memorie Di Carta” curata da Pietro Tatafiore e Giuseppe Ruffo. Prende parte a residenze, come “Monumenti” alla “Casa della Paesologia” (Trevico) dove, grazie al poeta Franco Arminio e al vicesindaco Gerardo Rauseo, ottiene una riflessione legata alla comunità della quale i cittadini non fanno più parte, o “Art Bocs” (Cosenza) curata da “i martedì dei Critici” dove realizza un opera per il museo d’arte contemporanea nascente: “first part of real costruction, wallbridge”. Nel 2015 partecipa al progetto curato da Atomo Tinelli a Milano con “Energy Box” realizza due lavori pubblici temporanei nella medesima città. Nel 2016 viene pubblicato sulla rivista “Rolling Stones” con una pagina dedicata e curata da Nicolas Ballario che, successivamente, lo invita al programma “Contemporai” dove si confronta in una discussione con Achille Bonito Oliva e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Vive e lavora tra Napoli e Cava de’ Tirreni.